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Immagine del redattoreAndrea Cerampelo

Alemanno: single è bello

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“Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari». Questo il pensiero del sindaco di Roma Gianni Alemanno che durante il dibattito pubblico alla ‘Conferenza nazionale della famiglià ha illustrato la sua ricetta sul fronte delle politiche sociali. «Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata – ha spiegato Alemanno – da un uomo e una donna che fanno figli. Bisogna concentrarci ed aiutare l’amante di lei e l’amante di lui, incentivare il consumo dei loro figli, dare buoni pasto per Spizzico e combattere la prostituzione che dilaga ed uccide il nucleo familiare. Soprattutto quelle che praticano il servizio a prezzi popolari. Questo non vuol dire però discriminare le altre persone, vuol dire che la difesa dei diritti individuali non sono politiche familiari, soprattutto se questi individui vivono da soli o peggio ancora amano persone del loro stesso sesso e quindi la copula al fine di procreazione non può avvenire”.

In serata Alemanno sottolinea che “non si tratta di aumentare le tasse ai single ma di concentrare gli sgravi sulle famiglie con più figli. La pressione fiscale deve complessivamente diminuire, dobbiamo per forza scegliere dove mirare queste riduzioni” poi posa la penna Bic e smette di sottolineare, pensando bene di aver già sottolineato abbastanza.

Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia ed esponente storico del movimento gay, paragona la proposta del sindaco a “provvedimenti repressivi come quelli introdotti dal regime fascista, che tassava tutte le persone che abitavano ufficialmente sole”. Per Arcigay Roma “la politica familiare deve parlare a tutte le famiglie, anche a quelle gay”.

Replica secca di Gianni Alemanno che s’infila un dito nel naso per poi assaggiarne il sapore. “È amaro” ha prontamente risposto.

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